Professore emerito dell'Università degli Studi di Verona
Membro del Comitato Nazionale per il V centenario della pubblicazione dell'Orlando Furioso
TIRANO, mercoledì 12 ottobre 2016 ore 17,30
Biblioteca Civica Arcari
I festeggiamenti per i 500 anni della pubblicazione
dell’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto coinvolgono la Valtellina poiché in
questa valle alpina si trovano i più vasti cicli rinascimentali dedicati al
celebre poema. Un caso che continua a suscitare curiosità sulle motivazioni che
possono aver portato a queste particolari scelte iconografiche di matrice
letteraria. In particolare riferendosi alle decorazioni ariostesche di Castel
Masegra e del Salone d’Onore di Palazzo Besta e alla frequentazione, verso la
metà del ‘500, delle nobili famiglie di Sondrio, Teglio, Tirano, Bormio,
Chiavenna da parte di Ortensio Lando, propagatore in Italia le idee di Erasmo,
attivo negli ambienti eterodossi dell'Italia settentrionale, traduttore dell'Utopia
di Tommaso Moro, poligrafo presso lo stampatore Giolito De Ferrari (tra i più
importanti editori del Furioso), è d’obbligo porsi qualche domanda non solo su
cosa leggevano i Besta (tema conduttore della mostra in corso fino al 16
ottobre a Teglio presso il Palazzo Besta) o i Beccaria, i Guicciardi, i
Quadrio, o ancora gli Alberti e i Vertemate, ma anche in quale contesto storico
e sociale si consumavano dibattiti culturali e conflitti dovuti alla convivenza
tra diverse religioni.
Una risposta ci viene da Alessandro Pastore, Professore
emerito dell’Università degli Studi di Verona, Membro del Comitato Nazionale per
il V centenario della pubblicazione dell’Orlando Furioso, autore di Nella Valtellina del tardo Cinquecento.
Fede, cultura, società (Roma. Viella).
“Ristampato a distanza di quarant’anni, il libro di Alessandro Pastore
mantiene il suo carattere innovativo: un’avvincente storia sociale dei
conflitti religiosi scatenati in una valle alpina di frontiera a fine
Cinquecento. Dopo l’occupazione della Valtellina da parte dei Grigioni, la
Riforma protestante fa proseliti tra le comunità del cantone svizzero. Nella
valle, spiritualmente dipendente dal vescovo di Como, vi è un attrito fra due
poteri: la Valtellina sarà l’unica regione italiana a sperimentare una
tolleranza in materia di religione, sia pure continuamente corrosa dalla lotta
tra le due parti. Queste si contendono a suon di spada e di denari le anime dei
valligiani, con rapimenti, tradimenti, omicidi e un’attività di propaganda dai
tratti moderni. Sul rinnovamento religioso incide l’emigrazione degli uomini
che portano con sé le loro famiglie o al contrario devono abbandonarle,
comprano campi, vendono libri, si radicano nelle borgate montanare della nuova
patria.“
Alessandro
Pastore, dopo aver
studiato a Milano, Bologna e Londra, ha insegnato a lungo nelle Università di
Trieste e di Verona, tenendovi corsi di Storia moderna, di Storia delle
dottrine politiche e di Storia della medicina. In tempi recenti è stato
Honorary Research Fellow di Birkbeck College, University of London, nonché
Professeur invité presso la Maison de l’Histoire de l’Université de Genève. Tra le sue pubblicazioni si contano le
monografie: Alpinismo e storia d’Italia.
Dall’Unità alla Resistenza (Bologna: il Mulino, 2003); Le regole dei corpi: medicina e disciplina nell’Italia moderna
(Bologna: il Mulino, 2006); Veleno.
Credenze, crimini e saperi nell’Italia moderna (Bologna: il Mulino, 2010),
oltre alla cura editoriale – con J. Henderson e P. Horden - del libro The Impact of Hospitals, 300-2000 (Oxford
– Bern – Berlin: Peter Lang, 2007).
Inoltre ha curato, con Aldo Audisio, il volume CAI 150. 1863-2013. Il Libro (Torino: Museo Nazionale della
Montagna “Duca degli Abruzzi”, 2013). Nel 2015 è uscita una nuova edizione de Nella Valtellina del tardo Cinquecento.
Fede, cultura, società (Roma: Viella), con una introduzione di Massimo
Firpo.
Iniziativa promossa e sostenuta dal
Comitato Nazionale per il V centenario dell’Orlando Furioso (www.furioso16.it) organizzata da Associazione Bradamante e Comitato
Promotore Orlando Furioso in Valtellina 2016 ONLUS
con la collaborazione del Comune di
Tirano, Assessorato alla Cultura e della Biblioteca Civica Arcari
info
333.3783467-0342.702572
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