mercoledì 5 ottobre 2016

CONFLITTI DI RELIGIONE IN VALTELLINA E IN ALTRI TERRITORI ALPINI AL TEMPO DI LUDOVICO ARIOSTO (E DI TORQUATO TASSO)

CONFERENZA DI ALESSANDRO PASTORE
Professore emerito dell'Università degli Studi di Verona
Membro del Comitato Nazionale per il V centenario della pubblicazione dell'Orlando Furioso

TIRANO, mercoledì 12 ottobre 2016 ore 17,30
Biblioteca Civica Arcari



I festeggiamenti per i 500 anni della pubblicazione dell’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto coinvolgono la Valtellina poiché in questa valle alpina si trovano i più vasti cicli rinascimentali dedicati al celebre poema. Un caso che continua a suscitare curiosità sulle motivazioni che possono aver portato a queste particolari scelte iconografiche di matrice letteraria. In particolare riferendosi alle decorazioni ariostesche di Castel Masegra e del Salone d’Onore di Palazzo Besta e alla frequentazione, verso la metà del ‘500, delle nobili famiglie di Sondrio, Teglio, Tirano, Bormio, Chiavenna da parte di Ortensio Lando, propagatore in Italia le idee di Erasmo, attivo negli ambienti eterodossi dell'Italia settentrionale, traduttore dell'Utopia di Tommaso Moro, poligrafo presso lo stampatore Giolito De Ferrari (tra i più importanti editori del Furioso), è d’obbligo porsi qualche domanda non solo su cosa leggevano i Besta (tema conduttore della mostra in corso fino al 16 ottobre a Teglio presso il Palazzo Besta) o i Beccaria, i Guicciardi, i Quadrio, o ancora gli Alberti e i Vertemate, ma anche in quale contesto storico e sociale si consumavano dibattiti culturali e conflitti dovuti alla convivenza tra diverse religioni.
Una risposta ci viene da Alessandro Pastore, Professore emerito dell’Università degli Studi di Verona, Membro del Comitato Nazionale per il V centenario della pubblicazione dell’Orlando Furioso, autore di Nella Valtellina del tardo Cinquecento. Fede, cultura, società (Roma. Viella).
“Ristampato a distanza di quarant’anni, il libro di Alessandro Pastore mantiene il suo carattere innovativo: un’avvincente storia sociale dei conflitti religiosi scatenati in una valle alpina di frontiera a fine Cinquecento. Dopo l’occupazione della Valtellina da parte dei Grigioni, la Riforma protestante fa proseliti tra le comunità del cantone svizzero. Nella valle, spiritualmente dipendente dal vescovo di Como, vi è un attrito fra due poteri: la Valtellina sarà l’unica regione italiana a sperimentare una tolleranza in materia di religione, sia pure continuamente corrosa dalla lotta tra le due parti. Queste si contendono a suon di spada e di denari le anime dei valligiani, con rapimenti, tradimenti, omicidi e un’attività di propaganda dai tratti moderni. Sul rinnovamento religioso incide l’emigrazione degli uomini che portano con sé le loro famiglie o al contrario devono abbandonarle, comprano campi, vendono libri, si radicano nelle borgate montanare della nuova patria.“

Alessandro Pastore, dopo aver studiato a Milano, Bologna e Londra, ha insegnato a lungo nelle Università di Trieste e di Verona, tenendovi corsi di Storia moderna, di Storia delle dottrine politiche e di Storia della medicina. In tempi recenti è stato Honorary Research Fellow di Birkbeck College, University of London, nonché Professeur invité presso la Maison de l’Histoire de l’Université de Genève.  Tra le sue pubblicazioni si contano le monografie: Alpinismo e storia d’Italia. Dall’Unità alla Resistenza (Bologna: il Mulino, 2003); Le regole dei corpi: medicina e disciplina nell’Italia moderna (Bologna: il Mulino, 2006); Veleno. Credenze, crimini e saperi nell’Italia moderna (Bologna: il Mulino, 2010), oltre alla cura editoriale – con J. Henderson e P. Horden - del libro The Impact of Hospitals, 300-2000 (Oxford – Bern – Berlin:  Peter Lang, 2007). Inoltre ha curato, con Aldo Audisio, il volume CAI 150. 1863-2013. Il Libro (Torino: Museo Nazionale della Montagna “Duca degli Abruzzi”, 2013). Nel 2015 è uscita una nuova edizione de Nella Valtellina del tardo Cinquecento. Fede, cultura, società (Roma: Viella), con una introduzione di Massimo Firpo.
 


Iniziativa promossa e sostenuta dal Comitato Nazionale per il V centenario dell’Orlando Furioso (www.furioso16.it) organizzata da Associazione Bradamante e Comitato Promotore Orlando Furioso in Valtellina 2016 ONLUS
con la collaborazione del Comune di Tirano, Assessorato alla Cultura e della Biblioteca Civica Arcari 
info 333.3783467-0342.702572









mercoledì 21 settembre 2016

GIORNATE EUROPEE DEL PATRIMONIO 2016


Sabato 24 settembre
PALAZZO BESTA partecipa alle Giornate Europee del Patrimonio 2016
prolungando l'orario pomeridiano con una apertura straordinaria 
dalle ore 17.00 fino alle ore 20.00
Il biglietto di ingresso al Museo ha il costo ridotto di 1 €
In questa speciale occasione
alle ore   17.00 - 18.00 - 19.00
sono previste visite guidate gratuite alla mostra allestita a Palazzo Besta 

per celebrare i 500 anni dell'Orlando Furioso

"ARIOSTO, ERASMO, ORTENSIO LANDO. COSA LEGGEVANO I BESTA.
Un'idea di biblioteca rinascimentale e dieci capolavori di arte contemporanea"





 

A cura del Comitato Promotore Orlando Furioso in Valtellina 2016 

e dell'Associazione Bradamante
con la collaborazione del Polo Museale Regionale della Lombardia 

e del Comune di Teglio


info mostra www.furioso16.it
333.3783467 - 0342.781208 - 
0342.782000 (Consorzio Turistico)








martedì 23 agosto 2016

DALLA LUNA DI ASTOLFO AGLI EXOPLANETS

Giovedì 25 agosto presso il Teatro Comunale di Ponte in Valtellina, nel paese dell’Osservatorio astronomico Giuseppe Piazzi, una serata che unisce cultura umanistica e ricerca scientifica


IL VIAGGIO DI ASTOLFO SULLA LUNA
Federica Caneparo, ricercatrice (University of Chicago), Comitato Nazionale per il V centenario dell’Orlando Furioso
LE ULTIME FRONTIERE DELLO SPAZIO
Damiano Caprioli, astrofisico (University of Chicago)

Federica Caneparo, la ricercatrice della Normale di Pisa che ha indagato gli affreschi ariosteschi valtellinesi portandoli alla notorietà, racconta il viaggio di Astolfo sulla Luna e del sogno dell’uomo di andare nello spazio.


 Damiano Caprioli, astrofisico, ci parla della scoperta degli exoplanets.



PONTE IN VALTELLINA, TEATRO COMUNALE
Via Roma, 5
Giovedì 25 agosto - h. 21.15
Ingresso gratuito
Per informazioni 333.3783467

 http://www.furioso16.it/dalla-luna-di-astolfo-agli-exoplanets/

domenica 7 agosto 2016

ARIOSTO, ERASMO, ORTENSIO LANDO. COSA LEGGEVANO I BESTA.


 Ariosto, 2014 - Manolo Valdès (Valencia, 1942) olio su tela di juta, 170 x 170 cm

UN'IDEA DI BIBLIOTECA RINASCIMENTALE
DIECI CAPOLAVORI DI ARTE CONTEMPORANEA PER L'ORLANDO FURIOSO
Alla metà del ‘500 il poligrafo Ortensio Lando, poliedrico divulgatore della cultura umanistica e del pensiero di Erasmo da Rotterdam, frequentò con una certa assiduità la famiglia Besta di Teglio. Nel suo libro La sferza de scrittori antichi e moderni di M. Anonimo di Vtopia alla quale è dal medesimo aggiunta una essortazione allo studio delle lettere, egli traccia l’idea di biblioteca ideale: fra gli autori moderni raccomanda in particolare “la nobil poesia del nobile Ariosto” giudicandola non inferiore a quella di Omero e di Virgilio.

Con l’Orlando furioso stampato a Venezia da Giolito De’ Ferrari, che ispirò i dipinti nel Salone d’onore, vengono esposte a Palazzo Besta le cinquecentine che potevano essere nella ‘libreria’ di una piccola corte rinascimentale tra le Alpi: gli Adagia e le Epistole di Erasmo da Rotterdam, i Sonetti e i Triomphi del Petrarca, l’Eneide di Virgilio e le opere di altri celebri autori che sono tutt’oggi tra i grandi classici della letteratura. Una sezione è dedicata ad alcuni testi dello stesso Ortensio Lando che citano espressamente i Besta e il loro parentado, il Palazzo di Teglio, la Valtellina, i prodotti tipici di questo territorio.
Accompagnano il percorso 10 capolavori dedicati al volto dell’Ariosto e all’Orlando furioso, opera di artisti di fama internazionale: dipinti e grafiche di Omar Galliani, Ezio Gribaudo, Emilio Isgrò, Guido Peruz, Concetto Pozzati, William Xerra, e il ritratto pop dell’Ariosto di Manolo Valdès ispirato a Tiziano, mentre nel Cortile d’Onore sono installate le sculture di Alik Cavaliere dedicate al celebre poema.
Nello studiolo è allestita la Sala Video con i materiali del Comitato Nazionale per il V centenario dell’Orlando Furioso.

A cura di: Associazione Bradamante e Comitato Promotore Orlando furioso in Valtellina 2016
Con la collaborazione di: MIBACT – Direzione Generale Biblioteche, Soprintendenza Archivistica e Bibliografica dell’Emilia Romagna, Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Lombardia, Polo Museale Regionale della Lombardia. Comune di Teglio, Fondazione Palazzo Magnani di Reggio Emilia, Centro Artistico Alik Cavaliere di Milano, Biblioteca Passerini-Landi di Piacenza, Biblioteca Sormani di Milano, Biblioteca Parrocchiale di Sondalo, Biblioteca Parrocchiale di Bormio, Biblioteca Comunale Visconti Venosta di Grosio, Biblioteca Comunale di Ponte in Valtellina, Biblioteca Comunale L. Della Briotta di Ponte in Valtellina

TEGLIO, PALAZZO BESTA
Via Besta, 1
10 agosto – 16 ottobre
da Martedì a Sabato h. 10,00-13,00 / 14,00-17,00
Ingresso ore 10,00-11,00-12,00 / 14,00-15,00-16,00
Domenica h. 8,00-14,00
Ingresso h. 8,00-9,00-10,00-11,00-12,00-13,00
Per informazioni 0342.782000 – 0342.781208

sabato 6 agosto 2016

LE DONNE, I CAVALLIER...IN SCENA !

 
 
Nella medievale Torre di Roncisvalle la ricostruzione delle scene riprese dagli affreschi ariosteschi dei monumenti valtellinesi di Palazzo Besta, Palazzo Valenti e Castel Masegra.
I personaggi dell’Orlando Furioso con i costumi delle attrezzerie sceniche Rancati che hanno vestito gli attori famosi del cinema e del teatro. E con l’ippogrifo volante dello scultore Mera.
Da un’idea di Giorgio Baruta
A cura Associazione Viale della Formica
e Biblioteca Faccinelli di Chiuro
CHIURO, TORRE DI RONCISVALLE

13 agosto – 16 ottobre
Sabato e Domenica h. 10,30-12,30 / 16,30-18,30

venerdì 5 agosto 2016


DI INCANTI E DI FOLLIA

prosegue


CHIURO,  Palazzo Andres dal 13 agosto al 16 ottobre

L'ARTE CONTEMPORANEA LEGGE L'ARIOSTO
a cura di Sandro Parmiggiani
Grafica e Fumetto
con la collaborazione della Fondazione Palazzo Magnani
Significativo estratto della mostra realizzata a Reggio Emilia in occasione del 540° della nascita di Ludovico Ariosto.

In mostra opere di
Paolo Bacilieri, Gabriella Benedini, Matteo Casali e Giuseppe Camuncoli, Guido Crepax, Omar Galliani, Domenco Grenci, Giulia Napoleone, Lorenzo Mattotti, Tuono Pettinato, Aligi Sassu.

Apertura Sabato e Domenica 10.30-12.30 / 17.00-19.00


Guido Crepax, Valentina Pirata 


Lorenzo Mattotti 



TIRANO, Palazzo Foppoli - dal 5 agosto al 4 settembre
 
NEL LABIRINTO FANTASTICO 

DELL'ORLANDO FURIOSO
a cura di Piergiuseppe Magoni
Pittura e scultura
da un'idea dell'Associazione Bradamante,
Con opere di artisti valtellinesi, lombardi, emiliani e svizzeri
Pierluigi Annibaldi, Paolo Barlascini, Paolo Bellini, Alex Bombardieri, Maurizio Bonora, Roberto Bricalli, Alberto Casiraghy, Luca Conca, Giancarlo Consonni, Fausto De Nisco, Paolo De Stefani, Enrico Della Torre, Erminio Frangi, Giuseppe Galimberti, Marilena Garavatti, Wanda Guanella, Ferruccio Gini, Tiziana Grassi, Bruno Magoni, Epifanio Mestica, Anna Mottarella, Angelo Noce, Elio Pelizzatti, Giovanni Pirondini, Paolo Pola, Giampiero Pucciarini, Valerio Righini, Luca Salvadalena, Flavio Tarabini, Giorgio Valenti, Gigi Valsecchi, Giovanna Valsecchi, Franca Vanotti, Giuseppe Zecca.

Apertura da martedì a venerdì 11.00-12.00 / 13.30 -18.30; 
sabato 13.30 – 18.30; domenica 10.00-12.00





Fausto De Nisco, I cugini cavalieri

Nel catalogo in preparazione i testi di Ernesto Ferrero, Sandro Parmiggiani e Piergiuseppe Magoni

giovedì 7 luglio 2016

DI INCANTI E DI FOLLIA


 




SONDRIO, dal 7 al 31 luglio 2016

Orari di apertura 
da Giovedì a Domenica 
h. 10.30- 12.30 / 17.00-19.00
Giovedì sera 

h. 20.30 / h. 22.00

Ingresso gratuito  


Per informazioni o visite su appuntamento cell. 333.3783467 
mail comitatofurioso2016@pec.it

Due mostre parallele di arte contemporanea sui temi dell'Orlando Furioso:
 

A Palazzo Pretorio 
L'ARTE CONTEMPORANEA LEGGE L'ARIOSTO
a cura di Sandro Parmiggiani
Grafica e Fumetto
con la collaborazione della Fondazione Palazzo Magnani
Significativo estratto della mostra realizzata a Reggio Emilia in occasione del 540° della nascita di Ludovico Ariosto.

In mostra opere di
Paolo Bacilieri, Gabriella Benedini, Matteo Casali e Giuseppe Camuncoli, Guido Crepax, Omar Galliani, Domenco Grenci, Giulia Napoleone, Lorenzo Mattotti, Tuono Pettinato, Aligi Sassu.

Guido Crepax, Il gioco dell'Orlando furioso - 1982


A Palazzo Muzio
NEL LABIRINTO FANTASTICO 

DELL'ORLANDO FURIOSO
a cura di Piergiuseppe Magoni
Pittura e scultura
da un'idea dell'Associazione Bradamante,
Con opere di artisti valtellinesi, lombardi, emiliani e svizzeri
Pierluigi Annibaldi, Paolo Barlascini, Paolo Bellini, Alex Bombardieri, Maurizio Bonora, Roberto Bricalli, Alberto Casiraghy, Luca Conca, Giancarlo Consonni, Fausto De Nisco, Paolo De Stefani, Enrico Della Torre, Erminio Frangi, Giuseppe Galimberti, Marilena Garavatti, Wanda Guanella, Ferruccio Gini, Tiziana Grassi, Bruno Magoni, Epifanio Mestica, Anna Mottarella, Angelo Noce, Elio Pelizzatti, Giovanni Pirondini, Paolo Pola, Giampiero Pucciarini, Valerio Righini, Luca Salvadalena, Flavio Tarabini, Giorgio Valenti, Gigi Valsecchi,Giovanna Valsecchi, Franca Vanotti, Giuseppe Zecca.

 

Erminio Frangi, Il castello delle illusioni - 2016


Nel catalogo in preparazione i testi di Ernesto Ferrero, Sandro Parmiggiani e Piergiuseppe Magoni

L'immagine del manifesto è di Domenico Grenci (Locri, Reggio Calabria, 1981)
Olimpia (Mariangela Melato nell’Orlando furioso, regia di Luca Ronconi, 1974), 2014 - bitume e carboncino su tela, 181x122 cm
 

 
 Iniziativa promossa e sostenuta dal Mibact attraverso il Comitato Nazionale per il V centenario dell'Orlando Furioso e da: BIM Adda, CCIAA Sondrio, Provincia di Sondrio, Comune di Sondrio

Organizzazione: Comitato Promotore Orlando Furioso in Valtellina 2016 e Associazione Bradamante

domenica 24 aprile 2016

JOVANOTTI membro del Comitato Nazionale
per il V centenario dell'Orlando Furioso

lunedì 4 aprile 2016

CINQUE SECOLI FURIOSI. Il poema dell’Ariosto ha 500 anni. «Scoria dei sogni», «risplendente labirinto» lo definiva Borges, che come Galileo lo amò moltissimo


Per Borges, che amava il poema dell’Ariosto come la Divina Commedia e le Mille e una notte, l’Orlando Furioso era fatto di sogni: «Scoria dei sogni, \indistinto limo che il Nilo dei sogni lascia,\ con essi fu intessuta la matassa \di questo risplendente labirinto». È una lettura affascinante, e dunque vera. Bisogna dire tuttavia che mentre insegue i suoi sogni Ariosto non dimentica la realtà sporca e sanguinosa del suo tempo, quando le guerre d’Italia, con il potere devastante delle armi da fuoco, laceravano il vecchio mondo e comportavano per le popolazioni distruzioni, stupri, crudeltà di una inedita violenza.
È vero anche che Ariosto, il poeta innamorato perso nei suoi sogni, il cortigiano che contratta con i suoi signori i suoi spazi di libertà, è anche un autore del tutto consapevole di vivere nella galassia Gutenberg, nel mondo nuovo creato dal libro a stampa. È arrivato qui a Mantova, qualche giorno fa, Lodovico Ariosto, scrive il 5 maggio 1516 Ippolito Calandra a Federico Gonzaga e ha portato con sé una cassa di libri, «li quali lui a composto sopra a Orlando»; ha regalato alcune copie ai duchi e al cardinale, «li altri lui li vole fare vendere». Il Furioso mostra, anche sotto questo aspetto, tutta la sua modernità: è il primo grande classico moderno di cui l’autore cura sia la scrittura che la stampa e la diffusione, fino alla edizione ultima, del 1532, che lo vede stanco e insoddisfatto e lo condurrà quasi alla morte.
Divenuto rapidamente un best seller, il poema acquista fama europea: influenza non solo le grandi opere, a cominciare dal Don Chisciotte, ma anche le feste, i rituali delle corti, e nello stesso tempo, pastorelle analfabete lo imparano a memoria, e ne cantano le ottave, come ci testimonia Montaigne. E la regina Elisabetta I d’Inghilterra bandisce per un po’ dalla corte uno dei suoi favoriti, John Harington, perché ci mette troppo tempo a tradurre il poema. Le immagini giocano quasi da subito un ruolo importante in questa vicenda: le edizioni cinquecentesche accompagnano il testo con illustrazioni sempre più raffinate; i suoi personaggi, i suoi luoghi incantati, travalicano la pagina, prendono vita nelle maioliche, nella pittura, nella musica, nel teatro, nei fumetti; attraverso i secoli, fino a oggi, il poema continua a sollecitare gli artisti, a rivivere in mille forme diverse. Possiamo farcene un’idea ripercorrendo i 20 saggi e le 500 illustrazioni di un libro pubblicato lo scorso anno dalla Treccani, L’Orlando Furioso nello specchio delle immagini a cura di chi scrive. A secoli di distanza 1. Julius Veit Hans Schnorr von Carolsfeld, «Matrimonio di Ruggiero e Bradamante alla presenza di Carlomagno», affresco, 1822-1823, Roma, Casino Massimo Lancellotti, Stanza dell’Ariosto. 2. Giambattista Tiepolo, «Ruggiero libera Angelica dall’orca», affresco; 1756-1757 Vicenza, Villa Valmarana ai Nani, Stanza dell’Orlando Furioso 3. Frontespizio dell’Orlando Furioso, xilografia tratta da «Orlando fvrioso di Lvdovico Ariosto Nobile Ferrarese, con somma diligenza tratto dal suo fedelissimo esemplare, historiato, corretto, et nuouamente stampato, In Vinegia», per Nicolo d’Aristotile di Ferrara detto Zoppino, del mese di nouembrio 1530, Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, Palat. E.6.5.18 Le immagini sono tratte dal volume «L’Orlando Furioso nello specchio delle immagini», curato da Lina Bolzoni (Istituto dell’ Enciclopedia Italiana, Roma, 2014) abbiamo provato a riprendere una bellissima suggestione di Galileo Galilei, che amava il Furioso tanto da saperlo a memoria: «quando entro nel Furioso, veggo aprirsi una guardaroba, una tribuna, una galleria regia, ornata di cento statue antiche de’ più celebri scultori». In un certo senso abbiamo provato a prendere alla lettera Galileo, abbiamo cercato di ricreare quella bellissima galleria, che ormai si è arricchita attraverso i secoli, sperimentando i più diversi mezzi di espressione, fino all’ Web.
Ma torniamo a Ariosto, che arriva a Mantova all’inizio di maggio del 1516, con una cassa di libri. Erano le copie fresche di stampa del suo poema, «impresso in Ferrara per Maestro Giovanni Mazocco» il 22 aprile 1516. Sono passati esattamente cinque secoli da allora; il Ministero dei Beni Culturali ha creato un apposito comitato per le celebrazioni. Certo un classico vive di vita propria, ma nel mondo di oggi un centenario può offrire un’occasione preziosa per ridestare l’attenzione verso un testo che magari si è letto solo in parte e distrattamente, e anche per far scoprire a nuove generazioni, di diversa età, il piacere straordinario di una lettura che apre tutti i confini del mondo, ci fa volare con l’ippogrifo e ci fa riconoscere la forza vitale del desiderio e insieme i germi di follia che porta con sé. Sono previsti convegni di studio in diverse università italiane e straniere, fra cui uno a Londra, alla British Academy, e altri negli Stati Uniti, in Canada, in Francia, in Germania. Un ruolo da protagonisti giocano i giovani ricercatori italiani che, non sempre per libera scelta, lavorano e insegnano all’estero: una ricaduta positiva della nostra diaspora intellettuale.
Momento qualificante del Centenario sarà la mostra che si terrà a Ferrara, nel Palazzo dei Diamanti, « Orlando Furioso. 500 anni. Cosa vedeva Ariosto quando chiudeva gli occhi», dal 24 settembre 2016 all’8 gennaio 2017, a cura di Guido Beltramini e Adolfo Tura. La mostra offrirà un panorama delle opere d’arte che possono avere ispirato l’immaginario ariostesco; l’arco cronologico sarà dunque quello precedente o contemporaneo alla scrittura del poema.
Sul versante della fortuna figurativa e teatrale del Furioso si collocherà invece la mostra prevista a Villa d’Este, curata da Marina Cogotti, Vincenzo Farinella, Monica Preti, che proporrà diversi esempi di come il poema abbia ispirato i pittori, fra Sei e Ottocento, e permetterà ai visitatori di rivivere, attraverso disegni e oggetti di scena, quella straordinaria rilettura moderna del poema che Luca Ronconi mise in scena prima nelle piazze e poi per la televisione.
Una mostra bibliografica avrà inoltre luogo presso la Biblioteca Comunale Ariostea, a Palazzo Paradiso. Accanto ai tesori ariosteschi che la biblioteca conserva, si presenterà al pubblico il Dono Segre Debenedetti, una preziosa raccolta libraria che ha accompagnato il lavoro dei due grandi studiosi cui dobbiamo l’edizione critica del poema. La mostra sarà inaugurata proprio il 22 aprile, e l’Ariosto sarà anche fisicamente presente, visto che nel 1801 la sua tomba è stata trasferita proprio a Palazzo Paradiso, allora sede dell’Università, dal generale napoleonico Miollis, che ha voluto togliere i resti del poeta dalla chiesa in cui era stato sepolto per trasportarli nel tempio della nuova religione, dove si coltivava il sapere.
Se Ferrara gioca un ruolo da protagonista nelle celebrazioni del suo poeta, altri luoghi sono attivamente coinvolti, a cominciare dalla Valtellina, dove da alcuni anni c’è una attenzione particolarmente vivace per la valorizzazione degli affreschi che testimoniano una precoce fortuna figurativa del poema. E soprattutto ci sono iniziative che coinvolgono le scuole, e letture integrali del poema, che faranno rivivere nelle strade e nelle piazze le sue meravigliose ottave, il cui ritmo Foscolo aveva paragonato alle onde che si rincorrono e si infrangono nell’Oceano.

sabato 2 aprile 2016

PER CONTO DI ARIOSTO

Il progetto dell'Istituto di Storia Contemporanea in collaborazione con il Comune di Ferrara per avvicinare più pubblico possibile, in particolar modo i giovani, alle ottave dell'Orlando furioso
Qui sotto alcuni link utili per saperne di più:
Sito Wordpress http://orlandofurioso500.org/
Pagina Facebook https://www.facebook.com/percontodiariosto/
Profilo Instagram https://www.instagram.com/orlandofurioso500/